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domenica 19 febbraio 2017
Pippi Dimonte 5tet “HIERONYMUS” su birdistheworn.com
Pippi Dimonte 5tet “HIERONYMUS” su musicalnews.com
Ecco il secondo album del giovane contrabbassista Pippi Dimonte, uscito il 4 febbraio 2016 per FonoFabrique. Il titolo del disco è una esplicita dedica al pittore fiammingo H. Bosch ..
Come nelle tele del visionario artista cinquecentesco, anche in questo disco l’avanguardia incontra la tradizione.
Questa la formazione con cui è stato realizzato:
- Giuseppe 'Pippi' Dimonte – contrabbasso
- Marco Vecchio – alto & soprano sax
- Simone Salvini – tromba
- Alessandro De Lorenzi – chitarra
- Nicola Benetti – batteria
Le 8 tracce del disco presentano sonorità e stili differenti, passando dal Jazz al Funk, con contaminazioni Latin e di musica 'classica': generi che pure si incontrano, riuscendo a dare un senso di coesione stilistica all’intero album. Le atmosfere evocate dal disco rimandano, dalla quotidianità delle vita del quartiere berlinese, alla 'movida' marsigliese fino a trasportarci in luoghi esotici. Questo secondo disco ha al suo interno brani molto più impegnati dal punto di vista compositivo e sonoro rispetto al precedente “Morning Session”. Come già accennato si passa dal Jazz/Funk allo Swing/Be Bop e ad una miscela di atmosfere dove l’intreccio tra i fiati (Sax & Tromba), che melodicamente predominano e in alcuni casi giocano all’unisono con la Chitarra (Ebony Dance).
I brani di Hieronymus - Pippi DiMonte Quintet:
- Mimi: è la traccia che apre il disco. Brano Jazz/Funk dal sapore “bohemienne”, è come una bella donna che fa di tutto per sedurre…
- Hieronymus: è il brano che da il nome al disco. Dedica esplicita al geniale pittore fiammingo Hieronymus Bosch, dalle sonorità oniriche, sognatrici e vagamente malinconiche.
- Pastis: é il brano dalle sonorità Swing/Be Bop anni '40.
- Ebony Dance: brano a Bossa Nova, il lato Latin Jazz del disco.
- Neukolln: Brano dove le atmosfere cambiano di continuo, sia Free che Swing.
- Macramč: E’ un momento di pausa che evade dal contesto. Può risultare interessante o meno, visto che il disco ci ha abituati ad una certa linea sonora, forse una pausa ci voleva o no(?).
- Sigfrid: é un brano contaminato da influenze JazzFunk. I soli di tromba e il sax soprano si districano sopra Groove Funky…Good Tune come dicono negli States.
- Vanilla: é la traccia con la quale si chiude il disco, forse il brano meno riuscito. Impregnato di 'Free Jazz', dove i fiati e la chitarra si intrecciano in improvvisazioni e modulazioni libere….molto Free!
Pippi Dimonte 5tet “HIERONYMUS” su romainjazz.it
Nell’album i riferimenti a quegli stili differenti si concretizzano in sicuri passi mediterranei che divagano in voli brasiliani e magrebini, concepiti per una tematica del Viaggio nella quale riconoscere sia il proprio Ego musicale sia una volontà di ricerca formativa di Oggetti per nulla inamovibili e decisamente proiettati in immaginazioni galvanizzanti, eteree o di segno swing moderno.
Coinvolgente l’Incipit “Mimì” fra lirismo e Funk, suggestivo lo “Hieronymus” che dà il titolo all’album, ove il Quintetto si lascia coerentemente prendere, sebbene in forma meno criptica, dall’estro visionario del pittore olandese Bosch, anti-umanista in nome della negazione dell’Intelletto per l’accentuazione degli aspetti trascendentali e irrazionali, come nel clima esotico della bossa “Ebony Dance” o nei mutamenti di “Neukolln”, quartiere berlinese noto per la frenetica ambiguità dei suoi “movimenti”.
Il volteggio estetico è tutto nel clima moderno e dinamico, di originale segno jazzistico, tanto attento e piacevole quanto aperto. Bravo Pippi.
Pippi Dimonte 5tet “HIERONYMUS” su kathodik.it
Pippi Dimonte 5tet “HIERONYMUS” su rockit.it
In questo ultimo lavoro "Hieronymus", infatti, le sonorità del quintetto bolognese spaziano dal funk allo swing, dal latin al modern jazz, ma oltre all'affiatamento dei musicisti e alla coinvolgente ritmica latin che permea molte delle loro composizioni possiamo trovare anche altre sonorità, più occidentali e controllate che dimostrano come il gruppo sappia anche equilibrarsi sapientemente per colpire nel sengno di una particolare concezione estetica ed artistica. Si capisce anche da ciò che i cinque musicisti hanno background musicali diversi che fortunatamente sanno sfruttare a loro vantaggio e non diventa un handicap.
Nilza Costa "ROOTS" su romainjazz.it
venerdì 17 febbraio 2017
Nilza Costa "ROOTS" su distorsioni.net
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